Nato a Cianciana (Agrigento)  nel 1944, Vincenzo Chiazza si è diplomato all'Istituto d'Arte di Sciacca. Nel 1970 si è trasferito a Torino, dove ha aderito alle iniziative dell'Associazione Piemonte Artistico e Culturale  e della Società Promotrice delle Belle Arti. Nella vasta rassegna della sua opera scultorea la Regione Piemonte e Piemonte Artistico Culturale gli hanno dedicato un apposito catalogo (mostra dal 3 al 18 aprile 1992). Ha tenuto diverse impegnate "personali", e si sono interessati alla sua opera noti critici d'arte, come Marco Rosci, Aldo Spinardi, Renzo Guasco, Lucio Cabutti, Vittorio Bottino, Massimo Centini, Angelo Mistrangelo ed il noto scultore Floriano Bodini. La sua recente produzione di bronzi e di opere in legno pregiato (tiglio, iroko, olmo, noce), cemento, gesso policromo, terracotta, ecc.., coinvolge una nuova ricerca spaziale di largo respiro.
Pur cogliendo taluni spunti alla storia d'arte d'avanguardia, bisogna riconoscere che Vincenzo Chiazza ha saputo svincolarsi al già detto, ed orientarsi in una continua trascendenza plastica dell'assunto, in una catarsi della forma. In fondo, le sue "Madre con figlio", "Abbraccio", "Nudi", "Gruppi di famiglia", "Amanti", "Afrodite", "Figure distese", "Maternità", "Odalisca", ecc.., intendo celebrare la sintesi espressiva e mitopoietica della forma, per giostrare sugli amplessi, sulle variazioni sinuose e metaforiche, in modo da centrare sempre l'influsso radiante del corpo. In sostanza, l'artista riesce a captare dai corpi l'energia per renderla vivente in una condensazione ectoplasmica.
I migliori quotidiani si sono interessati alle sue opere.

Antonino De Bono

Vincenzo Chiazza