La scultura di Vincenzo Chiazza ci riconduce ad una dimensione espressiva intimamente legata alla figura umana, alle vicende di un"esistenza che giorno dopo giorno, si snoda fra speranze e aperte delusioni (...)
I volti, colti nella mutevolezza degli atteggiamenti, appaiono definiti con sicurezza, con quella sua intrinseca capacità di fermare nel tempo il guizzo penetrante di uno sguardo o il profilo dolcissimo di una fanciulla, la folla dei personaggi o i risvolti più intensi della modella.
 
Vi è in queste sue opere un senso di viva, immediata adesione all"immagine; vi è un preminente recupero dei dati fisionomici che determina la realtà e la compattezza del suo dettato artistico. È proprio in tale angolazione che la struttura compositiva, i volumi, la legatezza delle superfici, concorrono alla definizione di questo suo "dire" per immagini significanti.
Scultura quindi intesa come risoluzione, definizione, disciplina mediante la quale la materia (sia questa marmo o bronzo) di un moto in potenza è pronta a scattare e a suggerirne l"andamento formale.
 
Esiti che in Vincenzo Chiazza sono il frutto di anni di studio, di verifiche consumate in lunghe ore di pose della modella (...)
Le delicate espressioni delle fanciulle dai lunghi capelli, il sorriso della bimba, la ballerina colta in un momento di riposo, rappresentano alcune delle opere che, con la più ripossata plasticità dei busti di donna, definiscono le linee espressive della sua scultura.
Annotazioni, sensazioni, frammenti di lontani ricordi e visioni, per una scultura che trova nel ritratto la sua misura, il suo essere dizione e dialogo, la sua fedeltà ai modelli, il suo connotarsi nel più ampio panorama dell"arte contemporanea. Al di là delle classificazioni precostituite, le composizioni di Vincenzo Chiazza hanno il sapore di genuina, felice, attenta a desione a quell"universo di segni, di segnali, di brevi accenti luminosi che scaturiscono dalla quotidianità, da consueto, ma che egli trasferisce e trasfigura in quei suoi bronzi, in quelle figure nelle quali la linea definisce la morbidezza dei contorni e la suggestione di un"espressione velata da lontane e raffioranti memorie.


Angelo Mistrangelo

Vincenzo Chiazza